domenica 6 maggio 2012

2004

1- Ferro 3 - La casa vuota (Bin-jip), Corea Del Sud, di Kim Ki-duk.
Il capolavoro assoluto di Kim Ki-duk, uno dei maggiori autori del nuovo cinema mondiale, è un film unico ed indescrivibile, fatto di immagini, emozioni e pochissime parole. Una visione assolutamente diversa da tutto. Vergognoso solo il Leone d'argento a Venezia dietro a "Il segreto di Vera Drake"!!!



2- Se mi lasci ti cancello (The Eternal Sunshine of the Spotless Mind), USA, di Michel Gondry.
Da una sceneggiatura di Charlie Kaufman, giustamente premiata con l'Oscar, il film sentimentale più bello ed originale del nuovo millennio. Gondry è regista visionario e la coppia Kate Winslet/Jim Carrey fa scintille. Orribile il titolo italiano.



3- Million Dollar Baby, USA, di Clint Eastwood.
Miglior film, regia ed attrice protagonista, sono i tre principali Oscar vinti dall'ennesimo capolavoro firmato Clint Eastwood. Una ellicola che nasce come classico film sportivo per poi virare nel finale per portare alla luce un tema spinosissimo e quanto mai attuale. Bellissimo.


4- Gli incredibili (The Incredibles), USA, di Brad Bird.
Altro capolavoro di casa Pixar, che rielabora il mito tutto americano dei supereroi, umanizzandoli in formato famiglia. Tante invenzioni straordinarie, sia visive che di sceneggiatura. Un gioiello giustamente premiato con l'Oscar per il miglior film animato.


5- La sposa siriana (The Syrian Bride), Israele/Francia/Germania, di Eran Riklis.
In una terra di confine, le contese alture del Golan in Israele, una storia di confine, che ci fa comprendere come sia drammatica l'esistenza quotidiana a causa delle assurde problematiche politiche di quella zona del mondo. Parlato in ben cinque lingue diverse, uno dei film che meglio spiega la realtà di quei luoghi.


6- L'alba dei morti dementi (Shaun of Dead), Regno Unito, di Edgar Wright.
Divertente semiparodia dei film sugli zombie, è il film che ha portato all'attenzione internazionale si il regista Edgar Wright sia l'interprete Simon Pegg. Il film riesce brillantemente a stare in bilico fra horror e commedia.



7- Maria full of grace (Maria, llena eras de gracia), Usa/Colombia, di Joshua Marston.
Catalina Sandino Moreno da il volto alla straordinaria protagonista del titolo, un titolo a doppio senso. E' un film importante che riesce a trasmettere emozioni forti, e fa riflettere sia sulla disperazione che porta tanti giovani ad emigrare, sia sula spietatezza della criminalità legata al narcotraffico.




8- Primo amore, Italia, di Matteo Garrone.
Liberamente ispirato al libro "Il cacciatore di anoressiche" di Marco Mariolini, il film di Garrone è un pugno fortissimo nello stomaco dello spettatore, stordito da una vicenda che racconta di un amore vizioso e malato e di un rapporto di dipendenza e di sottomissione. Straordinaria la prova dei due interpreti. Premiatissima la colonna sonora della Banda Osiris.


9- Crimen perfecto (Crimen Ferpecto), Spagna, di Alex de la Iglesia.
Divertentissima commedia iberica, de la Iglesia dirige con il suo solito stile infarcito di black humour un film che mette alla berlina i miti ed i modelli del capitalismo occidentale.. Bravissimi gli interpreti, in particolare Guillermo Toledo.



10- Volevo solo dormirle addosso, Italia, di Eugenio Cappuccio.
Il miglior film di Cappuccio e di Pasotti è una commedia che riflette in modo ficcante sul mondo del lavoro e sul nascente precariato. Uno dei pochi, se non l'unico, film italiano che affronta in maniera convincente il capitolo gestione risorse umane nelle grandi aziende. Sottovalutato.




sabato 5 maggio 2012

Bologna

Bologna è il cinema non è un matrimonio ricco di titoli, ed il binomio esiste soprattutto grazie alla passione per la propria città di Pupi Avati, che l'ha ricostruita sempre con molto affetto e nostalgia.

1 - Il papà di Giovanna, Italia, 2008, di Pupi Avati.
Ambientato nella Bologna degli anni '30, è iul miglior film dell'ultimo Avati, che beneficia anche della straordinaria prova dei due attori protagonisti, tanto che Orlando e la Rohrwacher sono stati premiati rispettivamente con la Coppa Volpi e il David di Donatello.


2- La banda Casaroli, Italia, 1962, di Florestano Vancini.
Vancini ricostruisce una vicenda realmente accaduta, dove i vicoli ed i portici del centro di Bologna sono fra i protagonisti della storia. Un ottimo film, ed uno dei pochissimi ambientati nella città emiliana in quegli anni.






3 - Regalo di Natale, Italia, 1986, di Pupi Avati.
Uno dei migliori film di Avati, un gioco al massacro con un cast di grande spessore. Carlo Delle Piane fu premiato a Venezia con la Coppa Volpi. Con un seguito: "La rivincita di Natale". 




4 - Il cuore altrove, Italia, 2003, di Pupi Avati.
Ambientata nella Bologna degli anni '20, una commedia drammatica, raccontata da Avati con trasporto e nostalgia. Bravissimo Neri Marcorè.



5 - Quo vadis baby?, Italia, 2005, di Gabriele Salvatores.
Salvatores ambienta a Bologna questo buon thriller metropolitano, che funzionò anche da spin-off per l'omonima serie televisiva. Bella la fotografia di Italo Petriccione.




6 - E allora mambo!, Italia, 1999, di Lucio Pellegrini.
Divertente commedia con protagonisti i televisivi Luca & Paolo e Luciana Litizzetto. Qui la Bologna è quella del mondo universitario e dei suoi giri, che costeranno al protagonista una seconda famiglia.




7 - Gli amici del bar Margherita, Italia, 2009, di Pupi Avati.
Forse un po' troppo macchiettistico ma efficace ritratto di un luogo e di un'epoca che furono. La Bologna degli anni '50 è raccontata con la nostalgia e la leggerezza tipica di Pupi Avati.



8 - Almost Blue, Italia, 2000, di Alex Infascelli.
Tratto dall'omonimo romanzo di Carlo Lucarelli, un bel thriller metropolitano, grazie al quale l'esordiente Alex Infascelli vinse diversi importanti premi cinematografici.






9 - Il cardinale Lambertini, Italia, 1954, di Giorgio Pastina.
Il film, tratto dall'omonima opera teatrale di Testoni, e remake della pellicola omonima del 1934, è la biografia di un personaggio davvero esistito che divenne papa, nel diciottesimo secolo. L'unico film che parla della Bologna pre unità d'Italia. Sempre bravissimo Gino Cervi.





10 - Lavorare con lentezza, Italia, 2004, di Giudo Chiesa.
Il film racconta la Bologna degli anni settanta, fra goliardia, protesta, terrorismo e radio libere. Claudia Pandolfi e Valerio Mastandrea sono i volti più noti del cast.


venerdì 4 maggio 2012

Akira Kurosawa

1 - Vivere (Ikiru), Giappone, 1952.
L'importanza ed il valore della vita si possono comprendere appieno solo quando la morte si avvicina inesorabile. E la traccia del nostro passaggio è come un'orma sulla sabbia che un'onda spazzerà via per sempre. Commovente e tragicamente vero. Capolavoro assoluto.





2 - I sette samurai (Sichinin no samurai), Giappone, 1954.
Di gran lunga il più noto film di Kurosawa, che ha ispirato innumerevoli imitatori. Avventura storica affascinante e divertente, strepitosa prova di Toshiro Mifune. Leone d'argento a Venezia, il film è apparso ripetutamente nelle top ten delle migliori pellicole di tutti i tempi.







3 - Rashomon, Giappone, 1950.
Il film che fece scoprire Kurosawa in occidente, è un capolavoro che ha avuto infinite imitazioni, specialmente nella sua struttura dove uno stesso fatto è raccontato da diversi personaggi del film. Premio Oscar come miglio film straniero e Leone d'oro a Venezia.





4 - Ran, Giappone, 1985.
Mutuando alla tradizione giapponese il "Re Lear" di Shakespeare, ed avendo finalmente a disposizione un budget da grande film, Kurosawa confezione un film spettacolare e divertente, bellissimo anche a livello figurativo. Vinse l'Oscar per i migliori costumi.




5 - Dersu Uzala, URSS/Giappone, 1975.
Un film unico, per la storia, l'ambientazione, e la poetica leggerezza con cui viene raccontata la vita di questo straordinario personaggio. Poesia filmica allo stato puro. Premio oscar come miglior film straniero.




6 - Kagemusha, Giappone, 1980.
Avventura, guerra e soprattutto uno dei temi più sfruttati del cinema, ovvero l'ossessione del doppio, qui sono i protagonisti. Spettacolare, forse un po' lungo, ma comunque eccellente pellicola. Palma d'oro a Cannes.





7 - La sfida del samurai (Yojimbo), Giappone, 1961.
Il piccolo capolavoro che ha "ispirato" "Per un pugno di dollari" di Sergio Leone. Action movie giapponese assolutamente di grande impatto.




8 - L'angelo ubriaco (Yoidore tenshi), Giappone, 1948.
Bel dramma sociale girato durante l'occupazione americana. Fu il primo film in cui Kurosawa ebbe mano libera ed anche il debutto della fortunata collaborazione con il grande Toshiro Mifune.








9 - Il trono di sangue (Komonuso-jo), Giappone, 1957.
Il film è la trasposizione nel medioevo giapponese del "Macbeth" di William Shakespeare. Anche grazie alla solita grande prova di Toshiro Mifune, il film è avvincente e riuscito. Fu presentato in Europa alla mostra di venezia.







10 - La fortezza nascosta (Kakushi toride no san-akunin), Giappone, 1958.
Questa bella avventura on the road è anche famosa per avere ispirato George Lucas per i personaggi del suo primogenito "Guerre Stellari".












giovedì 3 maggio 2012

La grande guerra

La grande guerra è il nome con cui da sempre è conosciuta la Prima Guerra Mondiale, fucina di racconti, storie e soprattutto miserie, perché al macello ci andarono come sempre gli ultimi della società. Tantissimi i film che la raccontano, difficile sceglierne solo dieci.

1 - Orizzonti di gloria (Paths of Glory), USA, 1957, di Stanley Kubrick.
Tratto dal romanzo omonimo di Humphrey Cobb, forse il più bel film pacifista di sempre, che racconta con disincanto e precisione la mattanza dei poveracci nell'indifferenza degli alti ufficiali preoccupati solo per la loro carriera. Uno dei migliori film di Kubrick, una pellicola che non si dimenti facilmente.









2 - La grande guerra, Italia, 1959, di Mario Monicelli.
Leone d'oro a Venezia, il miglior film di Monicelli, e l'unico che inquadra con precisione, l'inconsapevolezza ed il massacro a cui sono andati incontro i nostri connazionali. Straordinario film a cavallo fra commedia e dramma interpretato splendidamente dalla strana coppia Sordi/Gassman.







3 - All'Ovest niente di nuovo (All Quiet on the Western Front), USA, 1930, di Lewis Milestone.
Il primo grande film pacifista della storia del cinema, tratto molto liberamente dal libro omonimo di Eric Maria Remarque. Ha soprattutto il pregio di mostrare, per una volta, il lato perdente della guerra. Ottenne un meritato premio Oscar come miglior film e miglior regia.











4 - La grande illusione (La Grande Illusion), Francia, 1937, di Jean Renoir.
Il film di Renoir è molto di più di un semplice film bellico, è uno di capolavori assoluti del cinema classico. Strepitoso Von Stroheim nel ruolo del tedesco.













5 - Il sergente York (Sergeant York), USA, 1941, di Howard Hawks.
Divertente film bellico, tratto da una storia vera, le imprese di un eroe suo malgrado. Hawks è un grande regista, ed anche qui lo dimostra. Gary Cooper è sempre grande.












6 - Gli anni spezzati (Gallipoli), Australia, 1981, di Peter Weir.
Guerra, amicizia e le vite spezzate del titolo. Grande film. Anche gli australiani furono vittime dell'orribile carneficina. Da brividi il finale.








7 - Per il re e per la patria (King and Country), Regno Unito, 1964, di Joseph Losey.
Altro grande capolavoro del cinema antimilitarista. Losey, americano emigrato in Inghilterra perché finito nella lista nera di McCarthy, dimostra ancora una volta di avere le idee chiare.








8 - Uomini contro, Italia, 1971, di Francesco Rosi.
Fatta la tara alle forzate ideologie comuniste, molto di moda nel'Italia dei primi anni Settanta, è il miglior film drammatico italiano che racconta l'orribile realtà della vita di trincea. Gian Maria Volontè è bravissimo, come sempre.





9 - Addio alle armi (A Farawell to Arms), USA, 1932, di Frank Borzage.
Il primo ed il migliore dei numerosi adattamenti dell'omonimo romanzo di Ernest Hemingway.















10 - Capitan Conan (Capitaine Conan), Francia, 1996, di Bertrand Tavernier.
Buon contributo di Tavernier al tema.

mercoledì 2 maggio 2012

Ciclismo

Sport di fatica e sudore, ormai sputtanato dai numerosi scandali doping, il ciclismo è stato per lungo tempo lo sport più popolare nel nostro paese. La cinematografia che lo riguarda è tutt'altro che ampia, infatti ho dovuto includere anche pellicole che lo trattano solo marginalmente, ma comunque in maniera significativa o comunque brillante.


1 - All American Boys (Breaking Away), USA, 1979, di Peter Yates.
A Bloomington, cittadina nota perché sede della Indiana University, i ragazzi locali vengono presi da mira dagli studenti del college. Ma Dave, appassionato di ciclismo medita una rivincita sportiva. Il film ottenne ben cinque candidature agli Oscar, vincendo quello per la miglior sceneggiatura originale.






2 - Appuntamento a Belleville (Les Tripletes de Belleville), Francia/Belgio/Canada, 2003. di Sylvain Chomet.
E' la storia del triste Champion, la cui unica passione è la bicicletta, tanto da diventare un corridore e partecipare persino al Tour de France. Un piccolo gioiello animato. Il film ottenne due nomination agli Oscar come miglior film animato e per la miglior canzone.



3 - Il vincitore (American Flyers), USA, 1985, di John Badham.
Due fratelli divisi, una malattia incombente ed una durissima gara in Colorado, questi sono gli ingredienti in uno dei film che mette meglio in luce il lato agonistico e faticoso di questo sport. Inusuale Kevin Costner nel ruolo di ciclista.




4 - Il ciclista (Baysikelran), Iran, 1989, di Mohsen Makhmalbaf.
La moglie di Nassim è ricoverata all'ospedale e necessita di un intervento chirurgico dai costi molto elevati. A seguito di una proposta fattagli da un organizzatore di spettacoli di strada, Nassim accetta di pedalare in bicicletta per un'intera settimana, giorno e notte, su una piazza, allo scopo di attirare più gente possibile. L'obiettivo è quello di fare lievitare l'ammontare delle scommesse e ottenere in questo modo la cifra necessaria per l'intervento. Amaro spaccato della società iraniana.




5 -Fantozzi contro tutti, Italia, 1980, di Neri Parenti e Paolo Villaggio.
Non è esattamente un film sul ciclismo, ma l'episodio della "Coppa Cobran" è ormai un cult, come dimenticare "La bomba" o la trattoria "Al Curvone" dove irrimediabilmente finiscono gran parte dei partecipanti, ovvero gli impiegati della megaditta costretti a partecipare per volontà del visconte Cobram. Esilarante.








6 -Totò al giro d'Italia, Italia, 1948, di Mario Mattòli.
Il professor Casamandrei si innamora ad un concorso di bellezza di Doriana, che però accetta di sposarlo solo se questi vince il Giro d'Italia. Detto fatto, il professore vende l'anima al Diavolo e vince in scioltezza tutte le tappe davanti agli sgomenti assi del momento, fra cui Coppi e Bartali. Divertente commedia, l'unico film che celebra il ciclismo d tempi d'oro.


7 - Melanzane - Estate andalusa (Nasu: Andarushia no Natsu), Giappone, 2003, di Kitaro Kosaka.
Pepe Benengeli è un ciclista andaluso che da tempo ha abbandonato la terra natia, ma ci ritorna grazie ad una tappa del Giro di Spagna, che lo fa riavvicinare alla famiglia. Buon anime distribuito in Italia direttamente in DVD, con un sequel inedito da noi.






8 - Don Camillo e l'onorevole Peppone, Italia, 1955, di Carmine Gallone.
Terzo episodio della fortunata serie tratta dagli scritti di Guareschi. Anche questo non è un film sul ciclismo, ma il finale con la gara in bicicletta fra i due celeberrimi amici/nemici è molto divertente. Come dice la voce narrante:  "Ecco... ricomincia l'eterna gara nella quale ognuno dei due vuole disperatamente arrivare primo. Però, se uno dei due s'attarda, l'altro aspetta. Per continuare assieme il lungo viaggio fino al traguardo della vita".




9 - Giorno di festa (Jour de fete), Francia, 1949, di Jacques Tati.
Le carambolesche avventure di Tati hanno qui come compagna inseparabile di avventura proprio la bicicletta. In un film che è un autentico classico della comicità transalpina, e dell'amore della Francia per le due ruote.





10 - Il prete bello, Italia, 1989, di Carlo Mazzacurati.
Tratto dall'omonimo romanzo di Goffredo Parise, il film ha un episodio in cui il piccolo protagonista incontra casualmente durante il passaggio del "Giro" il mitico Gino Bartali che è pura poesia.