domenica 30 giugno 2013

Liv Tyler

Figlia di Steven Tyler, leader degli Aerosmith, classe 1977, fa la sua folgorante apparizione sulla scena mondiale con il bel "Io ballo da sola" di Bertolucci.  La sua filmografia conta 27 film in 18 anni di carriera. Come vedrete ho volutamente escluso dalla Top Ten la trilogia de "Il signore degli anelli" che oltre a non aver apprezzato personalmente la vede presente solo in una parte minore, quella della principessa degli elfi Arwen Undomiel. Ho inserito i film in cui invece ho apprezzato di più il suo ruolo.





1 - Io ballo da sola, 1996, di Bernardo Bertolucci.
In questo bellissimo film di iniziazione, Liv interpreta un'adolescente americana alla scoperta della vita nella campagna toscana. Apparizione fulminante.






2 - Dolly's Restaurant (Heavy), 1995, di James Mangold.
Piccolo e purtroppo abbastanza sconosciuto dramma, in cui Liv duetta con un bravissimo Pruitt Taylor Vince. Pochi dialoghi, tempi dilatati, per un efficace ritratto di solitudine urbana.









3 - Un corpo da reato (One Night at McCool's), 2001, di Harald Zwart.
Divertente thriller con al centro Liv Tyler negli insoliti, ma efficaci panni di femme fatale.









4 - Empire Records, 1995, di Allan Moyle.
Uno dei primi film, è una simpatica commedia ambientata in un negozio di musica, di cui Liv è una delle commesse.









5 - Innocenza infranta (Inventing the Abbots), 1997, di Pat O'Connor.
Differenze di classe a confronto nell'Illinois degli anni '50. Bella ricostruzione d'epoca e buon cast tra cui figura Joaquin Phoenix che all'epoca era legato sentimentalmente a Liv.








6 - La fortuna di Cookie (Cookie's Fortune), 1997, di Robert Altman.
Liv è nella parte di Emma Duvall in un tipico film ad incastri alla Altman, virato questa volta tutto al femminile ed imperniato intorno allo straordinario personaggio di nonna Cookie.








7 - Armageddon, 1998, di Michael Bay.
In questo blockbuster ultrafamoso Liv recita la parte della figli di Bruce Willis nonché fidanzata di Ben Affleck. Normale amministrazione.












8 - Il Dottor T e le donne (Dr T and the Women), 2000, di Robert Altman.
La Tyler qui recita la parte di marylin, damigella d'onore della figlia di Richard Gere, nonché amante segreta della figli stessa, lesbica.












9 - Music Graffity (That Thing You Do!), 1996, di Tom Hanks.
In questa piccola commedia musicale insolitamente diretta da Tom Hanks, Liv è Faye amica del protagonista, che troverà il successo discografico con la canzone del titolo originale.











10 - Plunkett & Macleane, 1999, di Jake Scott.
Lady Rebecca Gibson è il personaggio che Liv interpreta in questo curioso film di avventure in costume diretto dal figlio del grande Ridley Scott.












sabato 29 giugno 2013

Il cinema in cucina

Proprio in pieno boom di programmi televisimi dedicati alla cucina, provo a stilare una lista dei migliori film che hanno questo ambiente come protagonista. Primi di iniziare mi permetto di citare due pellicole che non entreranno in classifica ma che hanno al loro interno due episodi davvero divertenti dedicati alla cucina: "I soliti ignoti" dove al di la del maldestro buco c'é Capannelle che si mangia la minestra nella cucina e "Sabrina" con una stralunatissima Audrey Hepburn che va a scuola di cucina a Parigi.


1 - Il pranzo di Babette (Babettes gæstebud), Danimarca, 1987, di Gabriel Axel

Sceneggiato dal regista a partire dal racconto omonimo di Karen Blixen,
è un film che lascia davvero l'acquolina in bocca, tutto incentrato intorno al grandioso pranzo organizzato dalla profuga francese Babette. A suo tempo vinse anche l'Oscar come miglior film straniero.






2 -  Ratatouille, USA, 2007, di Brad Bird.
Capolavoro firmato Pixar in cui il topolino Remy diventa un favoloso cuoco. Ma il personaggio davvero esilarante del film è il severissimo critico Anton Ego, parodia azzeccatissima della categoria. La Ratatouille del titolo è un tipico piatto francese. Scontato vincitore dell'Oscar per il miglior film d'animazione.


 
3 - Big Night, USA, 1996, di Stanley Tucci e Campbell Scott.
Le disavventure di due fratelli abruzzesi (calabresi nell'originale) emigrati in America, che non riescono a fare decollare il loro ristorante. Un ultima cena a cui danno fondo a tutte le loro risolve deve rilanciarli definitivamente. Un piccolo film che trasuda un grande amore e passione per la cucina italiana vera, in contrapposizione dello stereotipato Pasta & Meatballs che si aspettano da noi gli americani.





4 - Pranzo di Ferragosto, Italia, 2008, di Gianni Di Gregorio.
Piccolo ed insolito gioiello del cinema italiana, con l'attempato esordiente Di Gregorio che cavalca con leggerezza temi difficili come l'età senile e l'abbandono dei cari. Il tutto ovviamente all'insegna della buona cucina, qui annaffiata da tanto vino.





5 - Kitchen Stories - Racconti di cucina (Salmer fra Kjøkkenet), Norvegia/Svezia, 2003, di Bent Hamer.
Film scandinavo dalla trama assai bizzara, permeato da un sottile senso del grottesco, che non può lasciare indifferenti.  Un team di ricercatori svedesi studia le cucine degli scapoli di mezza età norvegese per ottimizzare la realizzazione di nuovi ambienti. Qui protagonista non è il cibo ma l'ambiente, la cucina appunto.





6 - Cous Cous (La Graine et le Mulet), Francia, 2007, di Abdellatif Kechiche.
Immigrazione e cucina. Un ex portuale di origine nordafricana tenta di aprire insieme alla ex moglie, bravissima nel preparare il cous cous, un ristorante su una barca ormeggiata nel porto. Disavventure in vista. Vincitore del Gran Premio della Giuria al festival di Venezia e di 4 premi Cesar in patria.





7 - Julie & Julia, USA, 2009, di Nora Ephron.
Nora Ephron adatta per il grande schermo i libri "Julie & Julia. 365 giorni, 524 ricette, una piccola cucina" di Julie powelle e "My Life in France" di Julia Child e Alex Prud'homme. Le due "Giulie" duettano a distanza (di tempo) a colpi di ricette e consigli. Il film è in alcune parti tirato un po' via, ma comunque esprime un grandissimo amore per la cucina ed il cibo. Bravissima, come sempre, Meryl Streep.





8 - Waitress - Ricette d'amore (Waitress), USA, 2007, di Adrienne Shelly.





Tipica commedia independende da "Sundance", che però a dalla sua alcuni succulenti intermezzii della protagonista che per realizzarsi cucina meravigliose torte. Visivamente delizioso, ma assai lieve nel contenuto.







9 - Ricette d'amore (Bella Martha), Ger/Ita/Aut/Svi, 2001, di Sandra Nettelbeck.
 La freddezza teutonica e la carica umana mediterraneo si scontrano nella cucina di un ristorante di alta classi di Amburgo. Riuscita commedia, che riesce a mescolare la passione per la cucina con le difficolta dei rapporti umani. Ad Hollywood ne è stato fatto un pessimo remake "Sapori e dissapori".





10 - Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante  (The Cook the Thief His Wife Her Lover), F/UK, 1989 di Peter Greenaway.
Uno dei capolavori del bizzarro regista britannico, curioso dramma grottesco con finale ultra trash addirittura a base di cannibalismo.






venerdì 28 giugno 2013

Venezia

Unica al mondo, affascinante e misteriosa è stata la cornice di innumerevoli pellicole di ogni genere e nazionalità. Mi hanno sempre colpito le pellicole straniere nelle quali spesso quando un personaggio si concede una vacanza a Venezia trova i gondolieri che cantano a squarciagola "O sole mio". Comunque qui sono stati ambientati molti filmacci e qualche capolavoro. Ecco le dieci perle della laguna.

1 - Morte a Venezia (Death in Venice), Usa/Italia, 1971, di Luchino Visconti.
 "La storia di un uomo ossessionato dalla bellezza ideale". Visconti traspone in immagini il romanzo omonimo di Thomas Mann. Il film ci mostra una Venezia decadente come il protagonista della storia, una città cupa,  ambigua e misteriosa.







2 - Il Casanova di Federico Fellini, Italia, 1976, di Federico Fellini.
La Venezia del '700 è qui ricostruita tutta a Cinecittà, spazi angusti, atmosfere soffuse, il vedo non vedo, Fellini crea un'atmosfera soffocante ed artificiale, rendendo questo film a suo modico unico anche nella scelta scenografica.







3 - Senso, Italia, 1954, di Luchino Visconti.
Visconti puntuale come sempre nella ricostruzione storica, con questo capolavoro della cinematografia italiana, ci mostra la Venezia asburgica ma anche quella patriottica e risorgimentale tipica di metà Ottocento. Opera splendida da ogni punto di vista.






4 - Pane e tulipani, Italia/Svizzera, 1999, di Silvio Soldini..
Questa simpatica commedia di Soldini ci svela con leggerezza e gusto degli angoli insoliti di una Venezia fuori dalle solite rotte del turismo di massa, aiutata anche da una bella fotografia.









5 - A Venezia... un dicembre rosso shocking (Don't Look Now), UK/Italia, 1973, di Nicolas Roeg.
"Venezia mi pare come una città in gelatina, un avanzo di un grosso banchetto i cui ospiti siano morti o spariti ...". Al di là del bizzarro titolo italiano, un thriller veramente interessante in cui due coniugi inglesi si recano a Venezia per lavoro dopo la tragica scomparsa della loro figlioletta. Qui ne succederanno delle belle. Bravissimi Donald Sutherland (che ritornerà a Venezia come Casanova) e Julie Christie.






6 - Masquerade (The Honey Pot), USA, 1967, di Joseph L. Mankiewicz.
Ingiustamente dimenticato, questo film è un piccolo gioiello, una commedia egli equivoci ispirata alle commedie teatrali "Volpone" e "Mr.Fox in Venice". Qui ci appare una Venezia vista con occhi americani.









7 - Tempo d'estate (Summertime), Regno unito/USA, 1955, di David Lean.
"Quella è Burano .... Una volta la chiamavano l'isola dove finisce l'arcobaleno ... Perché ha tutti i colori dell'iride". Il film simbolo del turismo anglofono a Venezia, tanto che la protagonista Katherine Hepburn film tutto quel che vede con ammirazione. Dal punto di vista cinematografico, però, ci troviamo di fronte ad una pellicola abbastanza anonima.









8 - Anonimo veneziano, Italia, 1970, di Enrico Maria Salerno.
Cupo dramma sui temi dell'amore e la morte, che vede il debutto alla regia dell'attore Enrico Maria Salerno. Bella l'interpretazione di Florinda Bolkan, premiata con un nastro d'argento. In un film non indimenticabile è mirabile invece l'uso scenografico delle architetture di Venezia.








9 - Il mercante di Venezia (The Merchant of Venice) , Ita/USA/UK/Lux, 2004, di Michael Radford.
Terza e più recente trasposizione filmica dell'omonimo opera teatrale di William Shakespeare. La venezia di fine '500 fa da sfondo a questo dramma con protagonista il solito mattatore Al Pacino.











10 - Venezia, la luna e tu, Italia, 1958, di Dino Risi.
Alberto Sordi nella parte di un gondoliere veneziano! Incredibile vero? Eppure la commedia di Dino Risi funziona ed è assai simpatica, ed in questo elenco è l'unica che racconta l'amore e le schermaglie fra due veri autoctoni del Ventesimo Secolo.







giovedì 27 giugno 2013

John Carpenter

Americano nativo dello stato di New York, ma cresciuto al Sud, nel kentucky, classe 1946, è uno dei maestri del cinema di genere americano ed in particolare Horror e Fantascienza. Personaggio poliedrico che oltre alla sua attività principale di regista ha contribuito al cinema anche come sceneggiatore, compositore, attore, montatore e produttore, insomma un factotum. Al momento ha all'attivo 18 lungometraggi più diversi corti ed alcuni lavori per la televisione. Nonostante una filmografia non vastissima escudere 8 dei suoi film mi è risultato difficile, tanto alto è il livello della sua filmografia.








1 - 1997: fuga da New York (Escape from New York), 1981.
Cult movie che mischia abilmente tantissimi generi e sottogeneri: fantascienza, horror, thriller, avventura, futuro apocalittico, azione,  carcerario. Il personaggio di Jena (in originale "Snake" per via del tatuaggio) Plissken è fra gli antieroi più amati della storia del cinema, nel miglior ruolo in carriera per Kurt Russell. Con un poco riuscito seguito "Fuga da Los Angeles" (1996) sempre di Carpenter.








2 - Halloween - la notte delle streghe (Halloween), 1978.
Probabilmente il miglior film horror degli anni '70, sceneggiato da Carpenter con Debra Hill, capostipite di una lunga serie di sequel e remake, ha lanciato uno dei supercattivi più famosi nel genere, ovvero il personaggio di Michael Myers, e la carriera di un'allora sconosciuta Jamie Lee Curtis.






3 - Il seme della follia (In the Mouth of Madness), 1995
Ipnotico horror dove realtà e fantasia si uniscono trascinando lo spettatore in un vero incubo ad occhi aperti per le strade della fantomatica cittadina di Hobb's End. Chiaramente ispirato ai racconti del grande H.P.Lovecraft, una delle pellicole più sottovalutate di Carpenter.








4 - Distretto 13: le brigate della morte (Assault on Precinct 13), 1976.
Violentissimo poliziesco/horror metropolitano, liberamente ispirato al classico western "Un dollaro d'onore" di Howard Hawks. Girato a basso costo in soli 20 giorni, è un incubo claustrofobico, un viaggio allucinato nella violenza metropolitana dell'America degli anni '70. Vanta un paio di pessimi remake ed una rivisitazione fantascientifica firmata sempre da Carpenter "Fantasmi da marte" nel 2001.





5 - La cosa (The Thing), 1982.
Riuscito remake del classico fanta-horror "La cosa da un altro mondo" del 1948, Carpenter da libero sfogo alla sua passione per il genere, inscenando la paura dentro l'ambiente cupo e claustrofobico di una stazione scientifica nell'inverno antartico. E' considerato il primo film della cosiddetta trilogia dell'apocalisse che comprende anche i successivi "Il signore del male" e "Il seme della follia".





6 - Grosso guaio a Chinatown (Big Trouble in Little China), 1986.
Kurt Russell icona del cinema di Carpenter anni '80 è protagonista di questa insolita e molto divertente commedia avventurosa e fantastica. All'epoca fu un clamoroso insuccesso commerciale, ma col tempo è diventato un piccolo cult movie. Cit.:"Esplosioni verdi, gente che entra e esce volando, ah non può essere vero, io chiamo la polizia."





7 - Christine - La macchina infernale (Christine), 1983











Dall'omonimo (bellissimo) libro di Stephen King, un solido thriller/horror nelle corde del bravo Carpenter. Perfetto lo slogan di lancio del film: "Aveva qualcosa di sinistro. Era nata in un'oscura catena di montaggio. Christine. Una diabolica Plymouth Fury del '58. Aveva preso il controllo del suo giovane padrone, Arnie e il suo precedente proprietario non era più in vita per avvertirlo. Ora punta sull'unica persona che intralcia il suo cammino, Leigh, la ragazza di Arnie. L'altra donna".







8 - Essi vivono (They Live), 1988









Altro splendido fanta-horror girato negli anni '80, chiaramente il suo decennio più prolifico e migliore. Il film è tratto dal romanzo "Eight O'Clock in the Morning" di Ray Nelson (1963), sceneggiato dal regista che ha avuto straordinarie idee a livello visivo e di effetti speciali per rendere l'originale storia perfetta per la trasposizione in immagini. Vedi il frame qui acconto.



9 - The Fog, 1980.
Sceneggiato dal regista con Debra Hill è un horror urbano in cui la fittissima e classica nebbia tipica del genere avvolge una cittadina californiando celando un terribile segreto proveninete dal passato. Dopo Halloween continua la collaborazione con Carpenter di Jamie Lee Curtis. Nel 2005 ne è stato fatto un dimenticabile remake.






10 - Il signore del male (Prince of Darkness), 1987.
Carpenter dirige, scrive e musica un horror di ambientazione religiosa di grande tensione narrativa, considerato il secondo della cosiddetta trilogia dell'apocalisse. La canzone del titolo è di Alice Cooper che appare anche in un piccolo cameo.






mercoledì 26 giugno 2013

Prigionieri di guerra

I campi di prigionia, specie della seconda guerra mondiale, sono stati lo scenario di bellissimi film, che hanno spaziato fra avventure, fughe, drammi e persino commedie. Premetto che ho lasciato volutamente fuori da questa Top Ten i film sui campi di sterminio, che sono una cosa tragicamente diversa.

1 - Il ponte sul fiume Kwai (The Bridge on the River Kwai), Regno Unito/USA, 1957 di David Lean.
Capolavoro del cinema che mette alla berlina il militarismo e la guerra. Il ponte del titolo è quello che i soldati alleati, prigionieri dei giapponesi devo costruire, comandati dall'imperterrito colonello Nicholson, interpretato da uno strepitoso Alec Guinness. Vincitore di sette mritati premi Oscar. Indimenticabile il motivetto fischiettato dai prigionieri.






2 - Stalag 17 - L'inferno dei vivi (Stalag 17), USA, 1953, di Billy Wilder.

Trattasi di un bellissimo thriller/spy story ambientato all'interno di un campo di concentramento nazista durante la seconda guerra mondiale. Una storia perfettamente oliata, diretta con maestria dal grande Billy Wilder. William Holden si meritò l'Oscar per questa interpretazione.







3 - Furyo (Merry Christmas Mr.Lawrence), Regno Unito/Giappone, 1983, di Nagisa Oshima.
A partire dal romanzo autobriogafico "The Seed and the Sower (1963)" di Laurence van der Post, un film particolarissimo e crudele, ambientato in un campo di prigionia giapponese per prigionieri alleati nel Sud-Est Asiatico. Cast eterogeneo con Tom Conti, David Bowie, Takeshi Kitano (ancora sconosciuto in occidente) ed il musicista nipponico Ryuichi Sakamoto autore della bella colonna sonora. Da Vedere.



4 - La grande illusione  (La Grande Illusion), Francia, 1937, di Jean Renoir.
Il capolavoro di Jean Renoir è ambientato in un campo di prigionia tedesco durante la Prima Guerra Mondiale. Film di grandissima umanità è una delle prime pellicole che raccontano davvero gli orrori che la guerra provoca nell'animo umano.Strepitosi Jean Gabin ed Erich von Stroheim.







5 - Il cacciatore  (The Deer Hunter), USA, 1978, di Michael Cimino.
Il capolavoro di Cimino non è un film totalmente ambientato nei campi di prigionia, ma la sequenza in cui i protagonisti vengono catturati dai Viet Kong è un pugno nello stomaco difficile. La sequenza della roulette russa nella foto qui a fianco è entrata ormai a far parte della storia del cinema. Film epico, bellissimo.





6 - La grande fuga   (The Great Escape), USA, 1973, di John Sturges.
Molto meno impegnato e complesso dei cinue film che l'anno preceduto, ma assai divertente, trattasi di una pellicola avventurosa dove un gruppo di alleati cerca di fuggire da un lager nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. Perfetto Steve McQueen nel ruolo dello spericolato in fuga.






7 - Katyn, Polonia, 2007, di Andrzej Wajda.
Drammatica ricostruzione di un terribile fatto storico realmente avvenuto. Siamo nel 1940 ed i sovietici massacrano nel bosco di Katyn oltre 22.000 soldati polacchi. Struggente. Oscar come miglior film straniero.







8 - Bullet in the Head  (Die xue jie tou), Hong Kong, 1990, di John Woo.
Uno dei migliori film del primo John Woo, sembra un po' la versione hongkonchese de "Il cacciatore". Come sempre, nei film del regista cinese, splendide le scene di azione. 









9 - Fuga per la vittoria (Victory), USA, 1981, di John Huston.

Avventure sportivo carcerarie ispirate ad un vecchio film sovietico (da noi inedito) che a sua volte aveva preso spunto da un fatto realmente accaduto nell'Est Europa. Qui viene organizzata a Parigi una partita di calcio fra detenuti di guerra alleati e nazisti. Numerosi calciatori famosi presenti fra cui Pelè.



 
10 -Il colonnello Von Ryan (Von Ryan's Express), USA/Italia, 1965, di Mark Robson.

Seppur non un gran film è molto interessante perché è forse l'unico che racconta di soldati alleati rinchiusi in un campo di prigionia italiano. Ambientato nel Sud della penisola e gestito da fascisti feroci quanto disorganizzati, è curioso anche per un cast alquanto eterogeneo, qui a fianco per esempio vediamo Frank Sinatra con Raffaella Carrà.