Il 1971 segna l'inizio di un decennio importante per il cinema, il '68 ha sconvolto valori e modo di pensare portando una ventata di aria fresca nella settima arte. I migliori titoli di questa annata sono, non a caso, film che hanno rivoluzionato il cinema sia dal punto di vista estetico che ideologico.
1 -Arancia Meccanica (A Clovkwork Orange), Regno Unito, 1971, di Stanley Kubrick.
All'epoca il film fu uno shock totale, una dose di violenza mai vista prima sullo schermo. Kubrick traspone in immagini l'omonimo romanzo di Anthony Burgess, e conficca una frecciata dritta al cuore di una società violenta ed ipocrita. Film di culto per ormai generazioni di appassionati di cinema.
2 - E Johnny prese il fucile (Johnny Got His Gun), USA, 1971, di Dalton Trumbo.
Trumbo porta sullo schermo un suo romanzo scritto nel 1939, e ci regala, in piena guerra del Vietnam, uno dei più belli e struggenti film pacifisti della storia del cinema. "Se non potrò avere nient'altro, avrò sempre Dio e la luce del mattino", questa è la frase simbolo del film da attribuirsi al protagonista Joe, che in guerra ha perso quasi tutto quello che lo rendeva un uomo, quasi tutto. Vincitore del Grand Prix della giuria al festival di Cannes.
3 - Il paese del silenzio e dell'oscurità (Land des Schweigens und der Dunkelheit), Germania Ovest, 1971, di Werner Herzog.
Questo poco noto documentario cinematografico del grande Werner Herzog, racconta la vita di una categoria di persone disabili, i sordi e ciechi, e della loro possibilità di interagire con il mondo esterno e con le persone normodotate. Girato interamente in Baviera il film contiene alcune sequenze difficilmente dimenticabili, come l'incontro fra un uomo ed un albero, un abbraccio alla vita che più simbolico non si può.
Presentato a Cannes il film, apprezzatissimo, vinse diversi premi in festival minori.
4 - I compari (McCabe and Mrs. Miller), USA, 1971, di Robert Altman.
Reduce dall'intteso trionfo dell'anticonformista MASH, Altman si cimenta nel western e lo reinventa completamente. Nel film non ci sono eroi, il paesaggio è un paese di montagna innevato invece del solito deserto riarso dal sole, ed alla fine non arrivano i nostri. La critica alla società americana è evidente. Bravissimi Warren beatty e Julie Christie.
5 - Il braccio violento della legge (The French Connection), USA, 1971, di William Friedkin.
Anche il genere poliziesco vive la sua piccola rivoluzione, cadute le inibizione del codice Hays, Friedkin spinge sul pedale dell'accelleratore per violenza, crudezza ma anche spettacolarità. Il film è tutto di un grande Gene Hackman nella parte di Jimmy "Popeye" Doyle, un poliziotto senza troppi scrupoli che non è tanto meglio di coloro a cui da la caccia. L'inseguimento sotto la metropolitana rialzata è da urlo. Cinque Oscar tra cui film, regia, sceneggiatura e miglior attore.
6 - Messaggero d'amore (The Go-between), Regno Unito, 1971, di Joseph Losey.
Losey, americano emigrato in Inghilterra perché finito nella lista nera di McCarthy, traduce in aimmagini il romanzo "L'età incerta" di R.P.Hartley, regalandoci uno splendido film sull'amicizia sull'amore e soprattutto sull'ipocrisia della società vittoriana. Ottimamente interpretato da Julie Christie ed Alan Bates il film vinse il Grand Prix come miglior pellicola al festival di Cannes di quell'anno.
7 - Il dittatore dello stato libero di Bananas (Bananas), USA, 1971, di Woody Allen.
Una delle più divertenti commedie mai scritte ed interpretate da Woody Allen, che qui prende di mira la "moda" rivoluzionaria alla "Che" che imperava fra i giovani universitari americani. Diverse le gag da antologia, come quella dell'aquisto della rivista porno in edicola oppure del discorso assuro del nuovo leader di Bananas impazzito. Non accreditato in una particina da bullo appare anche un giovane Sylvester Stallone.
8 - Duel, USA, 1971, di Steven Spielberg.
Girato per la TV è il film che ha lanciato Spielberg, che poi arriverà al successo mondiale nel 1975 con "Lo squalo". Tratto da un racconto omonimo di Richard Matheson, qui anche nelle vesti di sceneggiatore, è un incubo ad occhi aperti che ribaldi molti stereotipi del genere horror thriller. Infatti il film è in perfetta antitesi a stereotipi di questo genere come il buio e l'ambiente claustrofobico. A terrorizzare di più qui sono il pericolo, l'ignoto e la mancanza di un movente.
9 - In nome del popolo italiano, Italia, 1971, di Dino Risi
L'unico film italiano ad entrare in classifica è una feroce satira di costume diretta da Dino Risi su sceneggiatura dell'inossidabile coppia Age & Scarpelli ed interpretata magistralmente dal duo Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi. Impressionante come la materia sia dopo oltre quarant'anni attualissima, giustizia malata, corruzione dilagante ed imprenditoria senza scrupoli sembrano purtroppo da sempre nel dna degli italiani.
10 - Harold e Maude (Harold and Maude), USA, 1971, di Hal Ashby.
Necrofila e disssacrante una black comedy tipica del nuovo cinema americano di quegli anni, di cui Ashby fu uno dei maggiori esponenti. Straordinaria la prova dei due protagonisti, l'attempata Ruth Gordon ed il giovane Bud Cort, esilaranti i tentativi falliti di suicidio di quest'ultimo.
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