mercoledì 11 settembre 2013

No alla guerra

Proprio nei giorni in cui gli Stati Uniti intendono mettere fine alla guerra civile siriana, portando la pace con le bombe, mi sono deciso a postare i migliori film che hanno voluto raccontare come la guerra sia sempre, e dico sempre, sbagliata! Le guerre giuste non esistono!


1 - Orizzonti di gloria (Paths of Glory), USA, 1957, di Stanley Kubrick.

Non è un caso che questa classifica sia dominata nelle prime posizioni da Stanley Kubrick. Il regista americano ha saputo meglio di ogni altro mostrare la stupidita e la cupidigia che stanno dietro alla guerra. E non è un caso che questo splendido film sia stato vietato per decenni in molti paese del mondo occidentale, compresa la civilissima Francia, il nazionalismo d'altronde è parente stretto ed insopportabile di ogni guerra.




2 - Full Metal Jacket, USA/Regno Unito, 1987, di Stanley Kubrick.
Ancora Kubrick in un altro film che all'epoca fece scandalo. Diviso in due parti diversissime ma entrambe necessarie, la prima è incentrata sull'adestramento ed evidenzia l'assurdita del militarismo e del suo mondo, nella seconda vengono mostrati i combattimenti in Vietnam, e qui si capisce ancor di più l'insensatezza di una guerra stranante e spiazzante dove ogni ideale è morto e sepolto.






3 - Il dottor Stranamore... (Dr. Strangelove...), Regno Unito/USA, 1964, di Stanley Kubrick.

Strepitosa parodia di un mondo reale dominato dalla paura per la bomba atomica, Kubrick ancora una volta coglie nel segno e mostra al mondo la sua immensa stupidità! 






4 - All'Ovest niente di nuovo (All Quiet on the Western Front), USA, 1930, di Lewis Milestone.

Tratto dal romanzo omonimo di Remarque è considerato il primo film pacifista della storia del cinema. Per la prima volta sul grande schermo vengono mostrate le atrocità della guerra e la sua inutilità. 







5 - E Johnny prese il fucile (Johnny Got His Gun), USA, 1971, di Dalton Trumbo.

Trumbo deubutta alla regia con la trasposizione del suo romanzo antimilitarista omonimo che racconta la storia di un giovane colpito da una granata durante la Prima Guerra Mondiale e che rimasto vivo è ormai ridotto ad un vegetale, tranne il cervello, quello, purtroppo o per fortuna, funziona ancora benissimo. Uno dei film più commoventi di sempre.





6 - Per il re e per la patria (King and Country), Regno Unito, 1964, di Joseph Losey.

Chi sono i vigliacchi? I soldati al fronte o i superiori che dietro ad una scrivania ordinano gli assalti che finiranno in massacri o le esecuzioni esemplari per chi si è rifiutato di andare in prima linea. L'americano Losey emigrato a Londra gira sulla scia di "Orizzonti di gloria" un altro film esemplare sulla vigliaccheria di chi la guerra la vuole, che tanto le penne ce le lasciano gli altri.






7 - La sottile linea rossa (The Thin Red Line), USA, 1999, di Terence Malick.

Malick non è interessato tanto all'azione dei soldati sul fronte del Pacifico durante la Seconda Guerra Mondiale, piuttosto nota come l'uomo in quel momento si senta davvero vicino alla morte come ad un giovane non capita mai. La sua è un'analisi profonda sul valore della vita umana e sul poco valore che la guerra da alla stessa.




8 - Nato il quattro luglio (Born on the Fourth of July), USA, 1989, di Oliver Stone.

Stone, che in Vietnam c'era stato davvero, racconta la vera storia del reduce Ron Kovic, rimasto su una sedia a rotelle e diventato simbolo del movimento pacifista americano. La guerra è sbagliata, sempre.




9 - Uomini contro, Italia, 1970, di Francesco Rosi.
Fronte italiano della Prima Guerra Mondiale, gli ordini dei superiori sono messi in discussione da un tenente disulluso e frustrato. Rosi, per la prima volta nel cinema italiano, porta alla ribalta pratiche schifose come la decimazione, tanto da beccarsi una denuncia per vilipendio dell'esercito.



10 - La grande guerra, Italia, 1955, di Mario Monicelli.

Ennesima decina per il film più presente del blog. Ma d'altronde Sordi e Gassman eroi loro malgrado di una guerra che giustamente, non vogliono combattere, entrano di diritto anche nel cinema pacifista. In un'epoca in cui andavano di moda gli eroi senza macchia alla John Wayne, Monicelli dirige due uomini normali che convivono con la loro, giusta, paura di morire.

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