sabato 1 giugno 2013

Silenzio in aula!

Le storie ambientate in un aula di tribunale hanno alimentato una vasta serie di romanzi, serie tv (Perry Mason & co) e film, è il cosiddetto sottogenere giudiziario. Vediamo quali opere meritano la Top Ten.

1 - Testimone d'accusa (Witness for the Prosecution), USA, 1957, di Billy Wilder.
Agatha Christie, Billy Wilder, Charles Laughton e Marlene Dietrich, ingredienti speciali per un cocktail dal sapore unico. Ironico, avvincente, teso e sorprendente, un film unico ed irripetibile. Insieme al numero due di questa lista si staglia due gradini sopra a tutti gli altri. Sei nomination e nessun Oscar vinto. La Lanchester, più nota come "Moglie di Frankenstein" ma che nella vita lo era di Laughton vinse un Golden Globe.


2 - La parola ai giurati (12 Angry Men), USA, di Sidney Lumet.
A partire da un soggetto televisivo, Lumet esordisce al cinema con un autentico capolavoro, riuscendo ad avvincere ed emozionare nonostante l'azione sia condensata nella sola stanza della giuria. Strepitoso il cast capitanato dal grande Henry Fonda, qui quasi oscurato da uno strepitoso Lee J. Cobb. Il film vanta un remake televiso ed un rifacimento russo. Superbo.


3 - Anatomia di un omicidio (Anatomy of a Murder), USA, 1959, di Otto Preminger.
Un vero classico del genere, a cominciare dagli splendidi titoli di testa di Saul Bass, alla superba prova d'attore di Jimmy Stewart per passare al bellissimo bianco e nero di Sam Leavitt ed alla ottima performance registica di Preminger. Il film raccolse sette nomination agli Oscar senza vincerne alcuno.



4 - Il verdetto (The Verdict), USA, 1982, di Sidney Lumet.
Ormai un piccolo classico, interpretato da un Paul Newman in stato di grazia, che interpreta il riscatto di un perdente. Da una solida scneggiatuyra di David Mamet tratta dal libro omonimo di Barry Reed. Cinque nomination e nessun Oscar vinto. Lumet si conferma un garanzia per il genere.



5 - Mio cugino Vincenzo (My Cousin Vinny), USA, 1992, di Jonathan Lynn.
Joe Pesci e Marisa Tomei (premiata con un Oscar) sono i bravissimi protagonisti dell'unica commedia presente in questa classifica. Film divertente e originale.





6 - 12, Russia, 2007, di Nikita Mikhalkov.
Mikhalkov dirige ed interpreta un remake de "La parola ai giurati" in salsa russa, affrontando il sempre attuale problema ceceno. Efficace e avvincente, ottenne la nomination all'Oscar come miglior film straniero ed un Leone speciale ala mostra del cinema di Venezia dove venne presentato.




7 - Porte aperte, Italia, 1990, di Gianni Amelio.
Tratto dall'omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, il film è la storia di un giudice che tenta di opporsi con tutte le sue forze alla pena di morte in vigore in Italia negli anni Trenta. Come sempre superlativo Gian Maria Volontè. Presentato a Cannes il film ottenne la nomination all'Oscar come miglior pellicola straniera.



8 - Vincitori e vinti (Judgement at Nuremberg), USA, 1961, di Stanley Kramer.
Come esplicita il titolo originale si tratta della ricostruzione del famoso processo di Norimberga, in cui finirono alla sbarra i criminali nazisti. Protagonista è soprattutto Spencer Tracy nei panni del giudice Dan Haywood. Interessante ma non proprio avvincente. Maximilian Schell vinse l'Oscar per la sua interpretazione di un nazista, con una statuetta venne premiata pure la sceneggiatura.




9 - Giustizia è fatta (Justice est faite), Francia, 1950, André Cayatte.
Siamo solo nel 1950, ma Cayatte riesce con lungimiranza e senso civico ad affrontare un tema scottante ancora oggi come quello dell'eutanasia. Tratto da un vero fatto di cronaca, è la storia del processo ad una donna, laureata in medicina, che uccide l'anziano amante afflitto da un male incurabile. Un film da recuperare.





10 - Prova a incastrarmi (Find Me Guilty), USA, 2006, di Sidney Lumet.
La versa storia del mafioso "Fat Jack" DiNorscio, che affrontò con successo il più lungo processo a cosa nostra mai svolto negli Stati Uniti. In assoluto la miglior performance di Vin Diesel, diretto dall'unico vero specialista del genere, Sidney Lumet.

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