1 - Io e Annie (Annie Hall), USA, 1977.
Il vero capolavoro di Allen, il film che lo ha consacrato fra critica e pubblico, vincitore di 4 premi Oscar tra cui miglior film regia e sceneggiatura, rivoluzionario dal punti di vista del linguaggio, Woody Allen rompe gli schemi e si rivolge direttamente in camera agli spettatore, come potete vedere nell'esilanrante scena della coda per entrare al cinema che ho inserito qui sotto.
2 - Manhattan, USA, 1979.
Girata in un bellissimo bianco e nero, una straordinaria commedia omaggio alla sua città, New York. Questo film è il prototipo perfetto del cinema di Allen, che abbina alla sua innata vena comica ai dialoghi brillanti e velocissimi, la sua malinconica ed amara riflessione sui limiti della natura umana.Nella clip alcune divertenti scene tratte dal film.
3 - Match Point, Regno Unito/USA/Lussemburgo, 2005.
Questo insolito (per Allen) thriller di ambientazione londinese è nettamente il miglior film del cineasta americano girato nel nuovo millennio. Ambiguo, con una Scarlett Johansson scintillante, per una volta ha conquistato critica e pubblico. La sceneggiatura origina firmata sempre da Woody Allen ha ottenuto una nomination all'Oscar.
4 - La rosa purpurea del Cairo (The Purple Rose of Cairo), USA, 1985.
Non è mai stato considerato fra i lavori maggiori di Allen, eppure questa commedia fantastica ambientata al tempo della grande depressione, dove Allen è solo regista e la protagonista è una bravissima Mia Farrow mi ha sempre affascinato. Sarà perché pare ricollegarsi, con quella strampalata idea di connessione fra chi sta dentro e fuori il grande schermo, al mitico "Sherlock jr." di Buster Keaton, o forse per quella vena di romantica malinconia che pervade l'intera pellicola. Ma questo film mi è sempre parso un capolavoro di grazia, che ben rappresenta il labile legame fra fantasia e realtà. nella clip qui sotto la scena in cui il personaggio del film del titolo esce dal grande schermo per conoscere Mia Farrow, ammiratrice incallita del film stesso.
5 - Zelig, USA, 1983.
Forse il più originale e strampalato fra i film di Allen, un mockumentary, ovvero finto documentario che sarebbe stato girato a cavallo fra gli anni Venti e Trenta, sulla vita di Leonard Zelig, multiforme e camaleontico personaggio che è il perfetto interprete del conformismo della società."Ho 12 anni. Vado alla sinagoga. Chiedo al rabbino qual è il significato della vita. Lui mi dice qual è il significato della vita. Ma me lo dice in ebraico. Io non lo capisco, l'ebraico. Lui chiede 600 dollari per darmi lezioni di ebraico". Fulminante.
6 - Un'altra donna (Another Woman), USA, 1988.
Allen ha avuto sempre nei suoi film uno spiccato interesse per la psicoanalisi, e qui interseca questo tema con la riflessione metaforica dell'opera filmica come strumento di voyerismo lo stesso che fa la protagonista ascoltando le sedute della dottoressa. Lo straordinario duo di interpreti, Mia Farrow e Gena Rowlands, aiuta non poco.
7 - Il dittatore dello stato libero di Bananas (Bananas), USA, 1971.
Il più divertente film di Woody Allen, pieno zeppo di battute e sequenze esilaranti, ma non per questo scevro di una veemente critica alla stupidità umana. La parodia delle rivoluzioni comuniste latino-americane infatti è solo un pretesto per mostrarci l'idiozia del mondo intero. Qui sotto una clip davvero spassosa.
8 - Broadway Danny Rose, USA, 1984.
Considerata, a torto, un'opera minore nella filmografia di Woody Allen, questa commedia dall'animo malinconico porta in scena un mondo di freaks e perdenti con leggerezza ed ironia. Ottimo cast e fotografia in bianco e nero.
9 - Il dormiglione (Sleeper), USA, 1973.
Esilarante incursione nella fantascienza di un giovane Woody Allen. Dopo "Bananas" il film più divertente girato dal cineasta newyorchese. Il dialogo sui personaggi del Ventesimo Secolo, che riposto qui sotto è da antologia della risata.
10 - Misterioso omicidio a Manhattan (Manhattan Murder Mystery), USA, 1993.
Su una storia da giallo o thriller Allen innesca una commedia nel suo tipico stile. Le battute piovano puntuali ed efficaci: "Io non posso ascoltare troppo Wagner... già sento l'impulso a occupare la Polonia!". Allen ne approfitta anche per citare i capolavori del genere da "La fiamma del peccato" di Billy Wilder ai classici di Hitchcock, per finire con "La signora di Shanghai" di Welles.
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