mercoledì 18 aprile 2012

Billy Wilder

Simbolo di un cinema americano che non esiste più, Billy Wilder emigra ad Hollywood negli anni '30,  dove dopo un apprendistato come sceneggiatore diventa un dei registi di maggior successo di critica e pubblico di sempre. La sua filmografia da regista conta 27 titoli, quasi tutti significativi, con fatica ho estrapolato i dieci migliori.

1 - La fiamma del peccato (Double Indemnity), USA, 1944.
Uno dei massimi capolavori della stagione d'oro del noir. Splendida fotografia in bianco e nero, una strepitosa Barbara Stanwyck interpreta la "femme fatale" per eccellenza, indimenticabile la sua apparizione con cavigliera in bella vista. Il film è tratto da un romanzo breve di James Cain e sceneggiato dal regista insieme con il grande Raymond Chandler. Raccontata in un lungo flashback è una storia di crimine, amore e perdizione, come se ne sono viste poche nella storia del cinema. Sublime.


2 - Viale del tramonto (Sunset Boulevard), USA, 1950.
Probabilmente la vetta assoluta di quel sottogenere che è il cinema nel cinema, un noir decadente ed affascinante pieno di sottotesti impliciti ed espliciti. Wilder mette impietosamente alla berlina lo showbiz usando chi vittima ne è stato per davvero, Gloria Swanson ed Erich von Stroheim ed in una particina pure Buster Keaton.





3 - Testimone d'accusa (Witness for the prosecution), USA, 1957.
Dramma giudiziario e toni da commedia si intersecano in quella che è riconosciuta unanimemente come la miglior trasposizione cinematografica di sempre di un racconto di Agatha Christie. Semplicemente strepitoso Charles Laughton. Imperdibile.





4 - A qualcuno piace caldo (Some Like It Hot), USA, 1959.
Una delle migliori commedie di sempre! Ritmo forsennato, dialoghi spumeggianti, allusioni fantasiose per eludere la censura del codice Hays ancora in vigore all'epoca. Una Marylin bellissima ed autoironica perfettamente complementare al duo di mattatori Jack Lemmon e Tony Curtis. E poi il finale più divertente della storia del cinema, "Nessuno è perfetto", ma questo film lo è eccome.


5 - L'appartamento (The Apartment), USA, 1960.
Strepitosa commedia, nella quale ancora una volta Wilder fa centro nel criticare con sardonica ironia l'american way of life. In ciò si avvale della presenza di un Jack Lemmon assolutamente strepitoso, supportato da una grande Shirley Maclaine e da un cast di caratteristi azzeccatissimo. Giustamente vinse una caterva di Oscar.




6 - Sabrina, USA, 1954.
La commedia romantica per eccellenza. Nonostante il chiaro miscasting di Humphrey Bogart, il film è diventato un classico, soprattutto grazie agli splendidi dialoghi ed ai caratteristi di contorno. Indimenticabile il surreale corso di cucina a Parigi, per esempio. Bellissima la fotografia in bianco e nero e soprattutto Sabrina è lei: Audrey Hepburn che qui brilla nel suo massimo splendore.




7 - Quando la moglie è in vacanza (The Seven Year Itch), USA, 1955.
Tratto da una commedia che già fece scandalo a Broadway, il film è dominato dalla presenza fisica di una splendida Marylin perfetta nel ruolo dell'oca svampita che circuisce l'americano medio con famiglia. Ancora una volta Wilder sferza lo stile di vita americano e soprattutto la bigotta morale comune degli anni '50. Divertente ed intelligente.





8 - Giorni perduti (The Lost Weekend), USA, 1945.
Premiatissimo agli Oscar, un dramma a tinte fosche sul problema dell'alcolismo. Una discesa negli inferi della mente che si ricorda soprattutto per i terribili incubi del protagonista. Wilder dimostra ancora una volta il suo eccletismo giroando con mano sicura ogni genere di film.





9 - Stalag 17, USA, 1953.
Dramma carcerario, thriller, avventura, senza rinunciare a qualche dialogo dai toni di commedia fanno di Stalag 17 un film unico ed appassionante. Wilder è uno di quei registi che sa sempre come raccontare una storia ed avvincere lo spettatore.







10 - Arianna (Love in the Afternoon), USA, 1957.
Divertente commedia romantica con al centro la bislacca coppia Audrey Hepburn / Gary Cooper. Non all'altezza di capolavori come "Sabrina" o "A qualcuno piace caldo", ma comunque piacevole ed a tratti divertente. Indimenticabili e spassose, ad esempio, le entrate ed uscite in scena dei violinisti tzigani.

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