mercoledì 25 aprile 2012

Ugo Tognazzi

Ugo Tognazzi nasce come cabarettista di avanspettacolo e raggiunge la notorietà come comico televisivo in coppia con Raimondo Vianello. Il suo debutto cinematografico è datato 1950 e in quarant'anni partecipa come attore a ben 150 film.  Molti titoli trascurabili si affiancano a pellicole e prove davvero notevoli sioprattutto nella commedia all'italiana di cui è stato uno dei volti simbolo.

1 - I mostri, Italia/Francia, 1963, di Dino Risi.
Il miglior film ad episodi della storia del cinema italiano, una serie di gag strepitose che sbeffeggiano l'Italia del boom nello stile dela commedia all'italiana. Il duo Tognazzi / Gassman fa scintille.




2 - Il federale, Italia, 1961, di Luciano Salce.
Federale è il grado a cui aspira il milite fascista Primo Arcovazzi, e per ottenerlo deve scortare a bordo di un sidecar dalla sua abitazione in Abruzzo a Roma un noto antifascista. Ironico e sarcastico film on the road, nel quale un bravissimo Tognazzi tratteggia la viltà e l'ingenuità di un italiano medio. Da antologia le sequenze sul sidecar: "Buca", "Buca con acqua"...


3 - Venga a prendere il caffè da noi, Italia, 1970, di Alberto Lattuada.
Dal romanzo "La spartizione" di Piero Chiara, un ritratto decadente e divertito della profonda provincia lombardo e di alcuni suoi singolari tipi. Emerenziano Paronzini e le sue strepitose preformance amorose calzano a pennello per il grande Ugo Tognazzi. Un film, ingiustamente, un po' dimenticato.


4 - Romanzo popolare, Italia, 1974, di Mario Monicelli.
"Il" Giulio Basletti è una delle migliori prove della carriera di Tognazzi, operaio milanese, attivista sindacale e sfegatato milanista, si innamora e sposa la diciassettenne Vincenzina. Guai in arrivo. All'epoca fu un grand (e meritato) successo di pubblico. Uno dei migliori film di Monicelli.






5 - In nome del popolo italiano, Italia, 1971, di Dino Risi.
Tognazzi interpreta qui il giudice istruttore Mariano Bonifazi, in perenne lotta contro la corruzione dilagante che si scontra con il palazzinaro faccendiere Santonocito, interpretato da un bravissimo Vittorio Gassman. Un film graffiante ed ancora attualissimo, che esalta la bravura dei due protagonisti.


6 - La grande abbuffata, Italia/Francia, 1973, di Marco Ferreri.
Quattro amici, Tognazzi, Mastroianni, Noiret e Piccoli si chiudono in una villa con il proposito di suicidarsi a furia di pasti esagerati. Sceneggiato dal regista con il fido Rafael Azcona un capolavoro surreale che parla della decadenza della società moderna.




7 - La donna scimmia, Italia/Francia, 1964, di Marco Ferreri.
Il ruolo di Antonio Focaccia, che sfrutta la malformazione di una povera ragazza per arricchirsi è uno dei più cinici mai interpretati da Tognazzi. Il film è uno specchio deformato e surreale della cattiveria del mondo moderno. Altro piccolo capolavoro un po' dimenticato.




8 - La tragedia di un uomo ridicolo, Italia, 1981, di Bernardo Bertolucci.
Il ruolo di Primo Spaggiari è difficile, ambiguo, grottesco e come suggerisce il titolo, un po' ridicolo. Ma Tognazzi riesce a renderlo alla grande, in questo bel film di Bertolucci, amato da critica e pubblico. L'attore lombardo vinse il premio come miglior interprete maschile al festival di Cannes ed un nastro d'argento.


9 - Amici Miei, Italia, 1975, di Mario Monicelli.
Lo squattrinato conte Mascetti è il ruolo per cui Tognazzi è cinematograficamente più popolare, d'altronde la pellicola ideata da Germi e diretta da Mario Monicelli, è un susseguirsi di trovate e gag ormai divenute culto, vedi l'arcinota "supercazzola".  Con due divertenti seguiti.



10 - La voglia matta, Italia, 1962, di Luciano Salce.
Un industriale quarantenne incontra per caso la giovane Francesca, interpretata da una bellissima ed esordiente Catherine Spaak, e se ne invaghisce. Ma ben presto si accorgerà di essere ormai fuori tempo massimo. Salce, anche sceneggiatore con Castellano e Pipolo, dirige con la solita irriverenza il ritratto di un illuso.





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