lunedì 23 aprile 2012

Milano

La capitale del cinema italiano è Roma, e per questo motivo Milano è sempre passata, anche cinematograficamente, un po' in secondo piano. Ma di pellicole ambientate nel capoluogo lombardo c ne sono molte, alcune notevoli. Ecco il meglio.

1 - Rocco e suoi fratelli, Italia/Francia, 1960, di Luchino Visconti.
Non poteva non esserci il milanese Visconti in cima a questa classifica. Tratto dal romanzo "Il ponte della Ghisolfa" di Giovanni Testori, "Rocco e i suoi fratelli", è un melodramma che affronta molteplici tematiche, immigrazione, integrazione nella metropoli, amore, vendetta, odio, famiglia, un film che anche dopo mezzo secolo non ha perso affatto il suo smalto, quando si dice un capolavoro senza tempo.

2 - Miracolo a Milano, Italia, 1951, di Vittorio De Sica
Un film in cui la scena clou è in piazza duomo, entra di diritto nei primi posti della classifica. Tratto dal romanzo "Totò il buono" di Cesare Zavattini, che sceneggiò il film per l'ennesima collaborazione con il regista Vittorio De Sica. Una pellicola insolita, che si distacca parzialmente dal neorealismo imperante contaminandolo con una buona dose di fantasia e un po' di ottimismo alla Frank Capra. All'epoca fu bollato come sovversivo sia da destra che da sinistra. La scena qui a fianco ispirò Steven Spielberg per il volo della bicicletta in "E.T.". Vincitore del Grand Prix come miglior film alla quarta edizione del festival di Cannes.


3 - Milano calibro 9, Italia, 1972, di Fernando Di Leo.
Violento, spiccio, incisivo, il capolavoro del genere poliziesco all'italiana, che ha poi ispirato persino il lavoro di Quentin Tarantino. Tratto dai romanzi di Scerbanenco, ambientato in una Milano moderna e pericolosa. Strepitoso Moschin nel ruolo di Ugo Piazza, ma anche Mario Adorf è grande. Un film assunto ormai a livello di cult.


4 - Romanzo popolare, Italia, 1974, di Mario Monicelli.
Perfetto connubio fra melodramma sentimentale e commedia, il film di Monicelli è uno straordinario spaccato sull'Italia di quegli anni, vista con gli occhi del ceto operaio metropolitano, dove sono accentuati i temi dell'immigrazione e delle differenze culturali fra Nord e Sud. Straordinario il cast di protagonisti: Ugo Tognazzi (vero mattatore), Ornella Muti e Michele Placido. Agli splendidi dialoghi contribuì anche il bravissimo Beppe Viola che appare anche in un cameo.


5 - La mala ordina, Italia, 1972, di Fernando Di Leo.
Insieme a "Milano calibro 9" e "Il boss" fa parte della cosiddetta trilogia del milieu di Di Leo. Splendido poliziesco, violento e con un grandissimo Mario Adorf nella parte del protagonista, il piccolo sfruttatore Luca Canali, che dopo essersi visto massacrare la famiglia per un equivoco prepara la sua vendetta. I due killer uno nero ed uno bianco hanno ispirato a Tarantino la coppia di "Pulp Fiction".


6 - Totò, Peppino e la malafemmina, Italia, 1956, di Camillo Mastrocinque.
Il più famoso e divertente fra i film di Totò, quello della famosa lettera dei fratelli Caponi, per intenderci. Ha almeno due scene memorabili ambientate a Milano. Quella dell'arrivo alla stazione, imbacuccati come se stessero andando al Polo Nord e soprattutto quella dell'immagine qui a fianco dei deliranti dialoghi con il "ghisa". Otre mezzo secolo prima di "Giù al Nord" e simili derivati si rideva già sulle differenze culturali Nord-Sud.

7 - Fuori dal mondo, Italia, 1999, di Giuseppe Piccioni.
Il ritrovamento di un neonato sconvolge la vita di tre persone e fa vacillare ogni certezza. Un insolito viaggio di formazione ed introspezione ambientato in una Milano protagonista insolita e fugevole, splendidamente fotografata da Luca Bigazzi. Il film vinse ben cinque David di Donatello. Bravissimi Margherita Buy e Silvio Orlando.


8 - Milano odia: la polizia non può sparare, Italia, 1974, di Umberto Lenzi.

Uno dei vertici massimi del poliziottesco. Violento all'inverosimile, dinamico e con dialoghi stracult tipo: "Oh Giulio, non avrai mica fatto scemate?", "Nooo... ho sol ucciso tre uomini, due donne e una bambina!". Tomas Milian interpreta il protagonista Giulio Sacchi. In america uscì con l'emblematico titolo "Almost Human".


9 - A casa nostra, Italia, 2006, di Francesca Comencini.
In una Milano cupissima,fotografata ancora una volta da Luca Bigazzi una storia moderna dove il denaro è il fulcro attorno al quale girano le vite di personaggi che hanno perso ogni speranza o quasi. Ottimi interpreti per un film ingiustamente caduto nel dimenticatoio.



10 - La notte, Italia/Francia, 1961, di Michelangelo Antonioni.
Il capitolo centrale della trilogia dell'incomunicabilità di Antonioni è ambientato in una giornata dal mattino alla notte nella Milano del boom economico degli anni '60. Difficile ed ermetico, non ebbe all'epoca alcun successo di pubblico, mentre al contrario fece breccia nella critica raccogliendo l'Orso d'oro a Berlino oltre a numerosi premi in patria.


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