1 - 8 1/2, Italia/Francia, 1963, di Federico Fellini.
Tutto è pronto per l'inizio delle riprese di una grande produzione, ma il regista, venerato autore di opere prestigiose, è in crisi totale e non sa che pesci prendere. Fellini dirige un film immenso proprio sul tema dell'arte e della creazione come parto difficile ed a volte doloroso. Sotto una scena.
2 - Effetto notte (La nuit americaine), Francia/Italia, 1973, di Francois Truffaut.
Produzione e retroscena del fantomatico film "Vi presento Pamela". Opera geniale ed assai divertente che esprime chiaramente tutto l'amore di Truffaut per il cinema. Capolavoro assoluto ed il film che meglio di tutti racconta cosa ci sta dietro la produzione di un lungometraggio.
3 - Ro.Go.Pa.G. - Episodio "La ricotta", Italia/Francia, 1963, di Pier Paolo Pasolini.
Orson Welles sta girando un film sulla passione di Cristo nelle campagne romane. La comparsa Stracci non trovando il cestino per il pranzo riesce a procurarsi una ricotta, mal gliene incoglie. Il film che meglio coglie il cinema delle comparse, dei poveretti che si arrabattono lontani dalla popolarità delle star. Uno dei migliori film di Pasolini.
4 - Viale del tramonto (Sunset blvd.), USA, 1950, di Billy Wilder.
La storia di Norma Desmond diva del muto che ormai invecchiata vive solo nel ricordo del suo passato nella sua villa sul Sunset Blvd. Wilder mescola in maniera straordinatia finzione e realtà, facendo interpretare Norma da Gloria Swanson vera diva del muto caduta nel dimenticatoio, senza dimenticare Erich Von Stroheim ed addirittura una comparsata di Buster Keaton. Noir straordinario ed analisi feroce sugli effetti nefasti dello star system.
5 - La palla nr 13 noto anche come Calma, signori miei! (Sherlock Jr.), USA, 1924, di Buster Keaton.
Questo capolavoro comico di Buster Keaton è probabilmente il primo film che medita seriamente sullo strumento cinematografico, creando giochi di cinema del cinema che per il 1924 sono a dir poco avveniristici. Tanto che "La rosa purpurea del Cairo" il bel film di Woody Allen raccoglie a piene mani da questo film idee e spunti. Il finale poi racconta perfettamente come il cinema sia capace di influenzare i comportamenti sociali. Un film comico di un'intelligenza unica.
6 - Cantando sotto la pioggia (Singin' in the Rain), USA, 1952, di Stanley Donen e Gene Kelly.
Pochi film come questo famoso musical hanno saputo raccontare con ironia e perspicacia i traumi che il passaggio dal cinema muto a quello sonoro crearono nello star system hollywoodiano. A tratti esilarante un gioiello senza tempo, che riflette divertito sulla settima arte.
7 - I dimenticati (Sullivan's Travels), USA, 1941, di Preston Sturges.
Un famoso regista americano di commedie decide di passare ad un genere più serio per essere maggiormente apprezzato. E così si traveste da barbone e gira l'America per capire come rappresentare quel mondo, fra mille disavventure capirà che il cinema leggero non è meno importante di quello cosiddetto impegnato. Straordinario road movie che riflette con arguzia sull'importanza della risata cinematografica, che riesce a dare alle persona quel momento di felicità che fa dimenticare gli stenti della vita reale.
8 - A che prezzo Hollywood? (What Price Hollywood), USA, 1932, di George Cukor.
Uno dei primi, se non il primissimo, film che riflette seriamente sulle storture dello Star System e della stessa Hollywood dove dietro la facciata splendente si celano storie non sempre linde. Qui viene rappresentata l'ascesa di una cameriera aspirante attrice che riesce ad incontrare un famoso regista ed ad iniziare così la sua scalata alla popolarità.
9 - The Artist, Francia, 2011, di Michel Hazanavicius.
Coraggiosa l'idea di girare un film muto in bianco e nero nel 2011, buone le idee, la direzione e l'interpretazione, purtroppo sconta (per la mia classifica) il fatto di essere arivato buon ultimo a raccontare le difficoltà del passaggio dal muto al sonoro. Detto questo rimane una buona pellicola.
10 - Ed Wood, USA, 1994, di Tim Burton.
Finiamo con il divertente biopic di Tim Burton in cui Johnny Depp interpreta Ed Wood da molti considerato il peggior regista della storia del cinema. Girato in un bel bianco e nero un film che trasuda nostalgia ed amore per il cinema.
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