1 - Andrej Rublev, URSS, 1969, di Andrej Tarkovskij.
La Russia del Quattrocento vista attraverso la vita e le opere di Andrej Rublev il più grande pittore di icone del paese. Il film è diviso in 8 capitoli più prologo ed epilogo. Il miglior film del grande Tarkovskij è un'opera d'arte complessa ed unica sia a livello figurativo che narrativo, la pellicola fu a lungo ostrecizzata dal regime che vedeva nella Russia medioevale del cineasta una metafora di quella contemporanea. L'episodio della campana che è uno dei più bei pezzi di cinema mai girati, lo si può vedere nella clip qui sotto.
2 - L'uomo con la macchina da presa (Celovek s kinoapparatom), URSS, 1929, di Tziga Vertov.
Vertov propugnatore del documentario come mezzo migliore rispetto alla fiction per creare una società davvero comunista, ci regala un capolavoro che sia a livello tecnico che figurativo è avanti decenni rispetto al cinema coeavo. Ancora oggi a quasi un secolo di distanza questo film, che racconta una giornata di un cineopeartore a Mosca dall'alba al tramonto, stupisce per la vivacità, il brio, le invenzioni registiche e le riprese futuristiche. Come diceva Vertov: "Io sono un occhio. Un occhio meccanico e sono in costante movimento!". Qui sotto l'intero film.
3 - Aleksandr Nevskij, URSS, 1938, di Sergej Ejzenstein.
Ispirandosi alle gesta del principe Nevskij, realmente vissuto nella Russia che subì l'invasione mongola nel Duecento, Ejzenstein crea la sua opera di maggior successo popolare. Un film chiaramente patriottico e metaforico dell'antinaziosmo sovietico, che però è ancora oggi stupefacente specie per la bellissima scena della battaglia sul ghiaccio 8vedi clip), ancora ineguagliata nella storia del cinema. Bella la fotografia e la musica appositamente composta da Prokofev.
4 - La corazzata Potemkin (Bronenosec Potëmkin), URSS, 1925, di Sergej Ejzenstein.
Il film è conosciuto in Italia soprattutto per la divertente parodia che ne viene fatta nel popolarissimo "Fantozzi". Trattasi di uno dei capolavori assoluti del cinema mondiale, che racconta un episodio chiave della rivoluzione russe. In questo film Ejzenstein mise a punto il suo famoso montaggio alternato, di cui il più celeberrimo esempio e la scena della scalinata di Odessa (qui a sinistra),
5 - Ivan il terribile (Ivan Groznij), URSS, 1944, di Sergej Ejzenstein.
Primo film di una trilogia che Ejzenstein aveva in programma sulla vita del grande Zar russo, ma che si fermò solo al secondo, travagliato, capitolo: "La congiura dei boiardi". La storia parte dall'ascesa al trona di Ivan IV nel 1547, che ha intenzione di unificare tutta la Russia sotto un'unica bandiera. Grandiosa opera di un genio della cinematografia mondiale, affascinante il bianco e nero e le ombre che Ejzenstein usa per sottolineare il carattere del personaggio.
6 - Solaris, URSS, 1972, di Andrej Tarkosvkij.
Questo bellissimo film di fantascienza, che Tarkovskij portò sul grande schermo a partire dal romanzo omonimo del polacco Stanislaw Lem è un'opera conmplessa, celebrale ed unica nella filmografia sovietica. Purtroppo solo da qualche anno in Italia è possibile vedere la versione originale del film, in quanto l'adattamento italiano dell'epoca è gravemente mutilato in ogni parte, dal montaggio alle musiche ai dialoghi, un vero scempio di un capolavoro del cinema mondiale.
7 - Guerra e pace - Natascia l'incendio di Mosca (Vojna i mir), URSS, 1965, di Sergej Bondarchuk.
Magniloquente e spettacolare adattamento sovietico del celebre romanzo di Lev Tolstoj. Bondarchuk dirige un vero kolossal che costò una cifra folle per l'epoca di 100 milioni di e ben sette anni di lavorazione. Per la scena della battaglia di Borodino vennero impiegate oltre 120.000 comparse. Il film in versione originale dura addirittura 484 minuti (263 nella versione italiana).
8 - Il colore del melograno (Sayat Nova), URSS, 1968, di Sergej Paradzanov.
Questo regista armeno divenne famoso per le sue opere surrealiste che viravano in chiave metaforica ed astratta le tradizioni e la cultura della sua terra di origine. Il colore del melograno è il suo film migliore, stupefacente a livello figurativo, Paradzanov racconta la vita del trovatore armeno del titolo originale con sequenze che paiono lunghi e bizzarri affreschi in movimento. Un cinema assolutamente diverso da ogni altro, per questo il regista venne perseguitato dal regime sovietico che mal tollerava il suo lirismo poetico così lontano dal realismo che esigeva il regime.
9 - Oblomov (Neskol' ko dnej iz zizni I.I. Oblomova), URSS, 1980, di Nikita Mikhalkov.
Ottima trasposizione cinematografica del romanzo omonimo di Goncharov. Con l'aiuto della superba prova di Oleg Tabakov, il regista riflette sul ruolo sociale di questo uomo portato al nulla, inattivo e ozioso, ascetico nel suo non voler essere coinvolto nella vita che sta là fuori. Notevole.
10 - Ottobre (Oktjabr'), URSS, 1927, di Sergej Ejzenstein.
Un altro dei capolavori muti di Ejzenstein, che qui, come si può facilmente intuire dal titolo, mette in scena la rivoluzione comunista dell'ottobre 1917. Ejzenstein sfrutto alla grande i larghi mezzi messi a disposizione dal regime per la celebrazione del decimo anniversario della nascita dell'Unione Sovietica. I veri protagonisti della pellicalo sono i proletari, operai, contadini e soldati che ribaltano un regime ingiusto ed opprimente.
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