1 - Ladri di biciclette, Italia, 1948, di Vittorio De Sica.
Perennemente nella lista dei migliori 10 film della storia del cinema, un caposaldo di questo genere ed un film che non può non commuovere. E' la storia di un padre che ha come unico bene la sua bicicletta che gli consente di effettuare il suo lavoro di attacchino. Quando gli viene rubata si sbatterà invano per tutta Roma per ritrovarla, arrivando alla straziante decisione di rubarne una a sua volta. Nella clip l'intero film.
2 - Roma, città aperta, Italia, 1945, di Roberto Rossellini.
Rossellini girò in completa povertà di mezzi ed in una Roma appena liberata dal nazifascismo una pietra miliare del cinema italiano, la storia di alcuni personaggi emblematici che lottano e soffrono nella Roma occupata ed abbandonata da chi avrebbe dovuto difenderla. In Italia il film fu accolto molto freddamente ma all'estero fu un successo di pubblico e critica. Nella clip la scena più famosa del film.
3 - Umberto D., Italia, 1952, di Vittorio De Sica.
Commovente ritratto di un uomo solo, che subisce l'indifferenza di una società terribilmente egoista, solo il suo cagnolino riesce a ridargli un po' di speranza. Un film che non è mai invecchiato anzi è più attuale che mai. Una delle pellicole più toccanti e drammatiche mai girate. Sotto potete vedere l'intero meraviglioso film.
4 - Paisà, Italia, 1946, di Roberto Rossellini.
Attraverso vari episodi completamente slegati fra loro Rossellini segue la risalita della penisola da parte degli anglo-americani con la conseguente liberazione dal nazi-fascismo.
Girato con stile quasi documentaristico un capitolo necessario e preciso del dramma che la nostra penisola subì in quei giorni. Il titolo si riferisce al termine con cui gli italo-americani chiamano i loro quasi connazionali.
5 - Germania anno zero, Italia/Francia/Germania, 1948, di Roberto Rossellini.
Unico film non Italiano della lista, infatti Rossellini si concede una trasferta nella Berlino distrutta dalla guerra non solo fisicamente ma anche nel suo animo. Ed il protagonista della drammatica pellicola, un bambino, ne è una figura emblematica. Capolavoro anche questo.
6 - Ossessione, Italia, 1943, di Luchino Visconti.
In pieno conflitto Visconti adatta (non autorizzato) una versione italica de "Il postino suona sempre due volte" di Cain, e consegna alla storia il primo film di questo filone, un noir asciutto e profondamente immerso nel suo ambiente, la pianura padana, che conta anche sulle superbe performance di Massimo Girotti e Clara Calamai.
7 - Sciuscià, Italia, 1946, di Vittorio De Sica.
I bambini di strada, che al passaggio degli alleati si adattano a qualsiasi cosa pur di sbarcare il lunario, sono al centro di quest'altro capolavoro del genere a firma Vittorio De Sica ma profondamente influenzato dal tocco di Cesare Zavattini co-sceneggiatore. Il film vinse l'Oscar (onorario) e praticamente contribuì decisivamente alla nascita del premio per il miglior film straniero. Il titolo è una storpiatura dialettale del termine inglese "Shoe-Shine" ovvero lustrascarpe.
8 - Riso amaro, Italia, 1949, di Giuseppe De Santis.
Questo bel noir ambientato fra le mondine che lavoravano stagionalmente nelle risaie del vercellese è il miglior contributo di Giuseppe De Santis al genere. Fantastica la prova di Silvana Mangano. Il soggetto che il regista sceneggiò insieme a Carlo Lizani e Gianni Puccini ottenne una nomination all'Oscar.
9 - Stromboli terra di Dio, Italia, 1949, di Roberto Rossellini.
Il film è conosciuto soprattutto perché all'epoca fece scandalo la relazione adulterina fra Rossellini ed Ingrid Bergman. Cinematograficamente è un opera cruda e fortissima dove il destino e la natura si contrappongono in maniera fortissima alla volontà ed ai sentimenti umani.
10 - Caccia tragica, Italia, 1947, di Giuseppe De Santis.
Questo è ovviamente il meno conosciuto dei film in lista, ma è un noir di strada potente ben diretto e recitato che racconta con efficacia e realismo la disperazione di chi cercava di sopravvivere in un paese distrutto dal passaggio della guerra. E così contadini e malviventi non sono alla fine così distanti come sembrano.
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