venerdì 26 luglio 2013

Brasile


Paese emergente, da sempre pieno di contraddizioni, ricchissimo e poverissimo insieme, miscuglio etnico e culturale unico. Oggi alla ribalta internazionale per il suo altissimo tasso di sviluppo economico, perché ospitera a breve mondiali di calcio e olimpiadi, perché è anche terra di contestazione. Cinematograficamente è un paese che tranne qualche perla che vedremo in testa a questa lista, non ha dato moltissimo, tanto che dal punto di vista televisivo è soprattutto famoso per la creazione delle famigerate telenovelas.




1 - Central do Brasil, Brasile, 1997, di Walter Salles.
La storia di Dora e Josue, lei è una cinica e distaccata insegnante in pensione, lui un ragazzino tenace a cui è appena scomparsa la madre, si trovano a dover affrontare insieme un lungo viaggio per le polverose strade del Brasile, in cerca del padre di Josue. Un road movie molto ben girato, che porterà l'attempata protagonista a cambiare idea sul suo compagno di viaggio e sulla vita. Poetico. Vincitore dell'Orso d'oro al festival di Berlino.


2 - City of God (Cidade de Deus), Brasile/Francia/USA, 2002, di Fernando Meirelles.
Il titolo originale è il nome della favela di Rio de Janeiro dove è ambientato il film, che è la trasposizione del libro semiautobiografico dello scrittore Paulo Lins. Violentissimo e sincopato, un bel pugno nello stomaco per lo spettatore occidentale. Il film ricevette ben 4 nomination all'Oscar, risultato notevole per un film straniero, senza però vincerne alcuno. Ne sono seguiti una serie televisiva ed un sequel.



3 - Orfeo negro (Orfeu negro), Brasile, 1959, di Marcel Camus.
Accompagnato dalle bellissime musiche di Vinicius de Moraes, Luis Bonfa e Antonio Carlos Jobim, ed ambientato durante il carnevale di Rio, il film è la trasposizione nelle favelas della metropoli brasiliana del mito di Orfeo ed Euredice. Bizzarro, coloratissimo e molto bello. Vincitiore della palma d'oro a cannes e dell'Oscar come miglior film straniero.







4 - Il bacio della donna ragno (Kiss of the Spider Woman), Brasile/USA, 1985, di Hector Babenco.
Tratto dal'omonimo romanzo di Manuel Puig, un'insolita coproduzione con gli Stati Uniti, per un film che racconta bene un periodo storico del Brasile, quello della dittatura militare degli anni Settanta, attraverso la storia fra due detenuti, l'omossessuale Luis Molina ed il dissidente politico Valentin. Hurt vinse un meritato premio Oscar per questa bella prova di attore.




5 - Antonio das mortes(O Dragão da Maldade contra o Santo Guerreiro),Brasile,1969, di Glauber Rocha.
Film simbolo del cosiddetto "cinema novo" brasiliano che si sviluppo negli anni Sessanta, e di cui Glauber Rocha è stato il maggior esponente. Antonio das mortes è un sicario ingaggiato dai proprietari terrieri per stroncare la ribellione dei contadini, ma presa coscenza della situazione, cambia parte. Rocha riuscì a far ritirare dalla pretura le copie italiane del film, perché, a suo giudizio, il doppiaggio ne minava completamente il significato. Da vedere in lingua originale con i sottotitoli.



6 - Il bandito della luce rossa (O bandido da luz vermelha), Brasile, 1969, di Rogerio Sganzerla.
Il "cinema novo" si caratterizza come l'omologo e coevo "free cinema" britannico da una forte libertà espressiva che cerca di uscire dai canoni del cinema classico. Qui una storia di guardie e ladri è solo il pretesto per raccontare un paese, la sua vena malinconica, la sua povertà. Molto bello e purtroppo sconosciuto ai più.


7 - Il dio nero ed il diavolo biondo (Deus e o Diabo na terra do sol), Brasile, 1964, di Glauber Rocha.
Primo film in cui compare Antonio das mortes, giustiziere di tutti i beati. Altro film liberissimo anzi, forse proprio anarchico, di Glauber Rocha. Il regista destruttura completamente il racconto creando un effetto straniante nello spettatore.






8 - Vidas secas, Brasile, 1963, di Nelson Pereira dos Santos.
Altro capolavoro del "cinema novo", poverta assoluta di mezzi ma grande ricchezza espressiva, per una storia che racconta le tribolazioni di una famiglia che si sposta continuamente a causa della siccità che ha colpito la regione (il Nordest) in cui vivono.





9 - Terra in trance (Terra em transe), Brasile, 1967, di Glauber Rocha.
Paulo Martins, intellettuale di sinistra di un fantomatico paese sudamericano, in punto di morte rievoca il proprio passato. Altro capitolo siginificativo del "cinema novo" e di Glauber Rocha. Identikit di un paese e dei suoi tormenti democratici.





10 - Donna Flor e i suoi due mariti (Dona Flor e seus dois maridos), Brasile, 1976, di Bruno Barreto.
Finiamo con una commedia, interpretata dalla più famosa diva brasiliana dell'epoca Sonia Braga, che qui non si accontenta di un marito ma ne vuole due. Divertente trasposizione del romanzo omonimo di Jorge Amado.












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