mercoledì 18 settembre 2013

Claude Chabrol

Claude Chabrol (1930-2010) è stato uno dei padri della nouvella vague francese, come Truffaut e Godard ha iniziato come critico ai Cahiers du Cinema per poi passare dietro la macchina da presa. Il suo cinema ha saputo descrivere la provincia francese, il perbenismo, il conformismo e soprattutto l'ambiguità che la contraddistingue, infatti il suo genere prediletto è stato il giallo/thriller.











1 - Grazie per la cioccolata (Merci pour la chocolat), Francia, 2000.
Tratto dal romanzo "Che Chocolat Cobweb" della scrittrice americana Charlotte Armstrong, è il film che meglio rappresenta l'universo di Chabrol, un thriller dove lo spettacolo è nella testa e nell'ambiguità dei personaggi, che camminano costantemente sul filo del rasoio creando un'eccellente suspense. Superba Isabelle Huppert attrice icona del cineasta francese.





2 - Il tagliagole (Le boucher), Francia, 1970.
L'insegnante Helene (Stephan Audran) fa amicizia con il macellaio del paesino dove vive, intanto alcune efferati delitti sconvolgono la vita placida di provincia. Chabrol anche sceneggiatore confeziona un bel thriller che è anche uno sguardo vivido sulla Francia lontana dalle luci di parigi.






3 - Un affare di donne (Un affaire de femmes), Francia, 1988.
Ispirato ad una storia realmente accaduta, il film narra la vicenda di Marie (Isabelle Huppert) che casualemente durante l'occupazione tedesca della Francia, inizia a praticare aborti clandestini, il che la fa arricchire, fino a quando il marito ripudiato e stanco non la denuncia. Chabrol mette tanta carne al fuoco ma la cucina a dovere, buona analisi sociale e storica della francia del periodo ed attenta anche la costruzione psicologica di un personaggio controverso.



4 - Il colore della menzogna (Au coeur du mensogne), Francia, 1999.
Un altro giallo di provincia per Chabrol, qui siamo in Bretagna dove una poliziotta (Valeria Bruni Tedeschi) cerca di venire a capo di un paio di delitti accaduti da quelle parti. Protagonista anche una tormentata coppia con lui pittore zoppo e lei infermiera. Chabrol tiene con bravura le redini di un racconto veramente ben strutturato, altro ottimo film.





5 - Stèphane, una moglie infedele (La femme infidèle), Francia, 1969.
Michel Bouquet e Stephan Audran sono i protagonisti di un piccolo classico sul tema della gelosia e dell'adulterio, che molti anni dopo sarà rifatto, con risultati inferiori, ad Hollywood con il titolo "Unfaithful" e protagonisti Richard Gere e Diane Lane.




6 - Il buio nella mente (La cérémonie), Francia, 1995.
Ottimo giallo/thriller che ancora una volta dimostra le capacità di Chabrol di inquadrare perfettamente l'ambiguità della provincia francese e di mettere perfettamente a fuoco ancora una volta dei riusciti personaggi femminili. Le bravissime protagoniste Isabelle huppert e Sandrine Bonnaire furono premiate con la coppa Volpi a Venezia.





7 - Gli innocenti dalle mani sporche (Les innocents aux mains sales), Francia, 1975.
Romy Schneider e Rod Steiger sono i protagonisti di uno dei migliori gialli polizieschi degli anni Settanta, Chabrol ancora una volta è convincente nel disegno dei personaggi e nella creazione della giusta atmosfera.








8 - I fantasmi del cappellaio (Les fantomes du chapelier), Francia, 1982.
Un bravissimo Michel Serrault, in Italia purtroppo conosciuto solo per essere il protagonista de "Il vizietto", è il protagonista del bell'adattamento cinematografico del romanzo omonimo di Georges Simenon, che è stato evidentemente uno dei massimi ispiratori del cinema di Chabrol.





9 - Donne facili (Les bonnes femmes), Francia, 1960.
Uno dei primi lavori di Chabrol, dimostra come sia stato uno dei pochi registi che abbiano saputo rappresentare al cinema la sensibilità e le aspirazioni delle donne. Qui protagoniste sono quattro commesse ed i loro sogni di una vita migliore, fra di loro c'è anche quella Stephane Audran che insieme ad Isabelle Huppert sarà l'attrice simbolo del suo cinema.





 
10 - Landru, Francia, 1963.
Il film racconta la storia vera di Henri Landru, che durante la guerra attira donne sole, le spose e le uccide per ricavarne l'eredità. Chabrol racconta con diligenza i fatti anche se però bisogna dire che il paragone con il precedente "Monsieur Verdoux" di Chaplin, che si ispirò alla stessa storia, è improbo.

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