sabato 14 settembre 2013

Luis Bunuel

Luis Bunuel (1900-1983) è stato un grande regista spagnolo, massimo esponente del surrealismo cinematografico, a causa della dittatura franchista nel suo paese ha operato sempre all'estero per lo più in Francia ed in Messico. Le sue opere sono uniche ed inimitabili nel panorama cinematografico, spesso provocatorie ed oniriche, mai banali. Qui sotto un piccolo montaggio che rende l'idea di cosa fosse il suo cinema.










1 - L'angelo sterminatore (El angel exterminador), Messico, 1962.
In una famiglia alto borghese alcuni ospiti sono invitati a cena dopo una serata a teatro. Iniziano ad accadere avvenimenti strani e misteriosi e successivamente nessuno, e non si capisce per quale motivo, riesce ad uscire dalla casa, nonostante la porta sia aperta. Il capolavoro surreale di Bunuel prende di mira il suo bersaglio preferiti, la società borghese e clericale che è bloccata perché morta nell'anima. Sotto il film originale completo.






 2 - Un chien andalou, Francia, 1929.
Con questo film Bunuel fece il suo scandaloso debutto nella storia del cinema. Si tratta di una pellicola di soli 16 minuti, completamente surreale e profondamente onirica, e proprio come in un sogno i passaggi e le scene sono apparentemente senza senso. Celeberrima la sequenza in cui Bunuel stesso taglia con una lametta l'occhio di una ragazza.





3 - Viridiana, Messico, 1961.
Incentrato sulla figura della giovane novizia Viridiana che scopre a sue spese la crudelta del mondo, è uno dei film più iconoclasti di Bunuel basta vedere l'immagine qui a fianco, che riproduce fedelmente l'ultima cena di Leonardo quando invece trattasi un un'accozaglia di miserabili dediti ad alcol e stupri. Capolavoro.




4 - I figli della violenza (Los Olvidados), Messico, 1950.
 Bunuel dirige questa volta un film più vicino al neorealismo italiano che al surrealismo a lui caro, qui infatti racconta le vicessitudini di tre ragazzi di strada di Città del Messico. Violenza, degrado ed emarginazione sono al centro di un film memorabile.






5 - Bella di giorno (Belle de jour), Francia, 1967.
Catherine Deneuve è un'annoiata signora che decide di darsi alla prostituzione. Maggiore, anzi unico, vero successo commerciale di Bunuel, che dietro alla trama pruriginosa, spedisce un forte messaggio di condanna alla decadente società occidentale.






6 - Intolleranza: Simon del deserto (Simon del desierto), Messico, 1965.
La storia dello stilita Simon del deserto serve a Bunuel per demolire la ridicola tradizione della mortificazione a scopo religioso. Il regista spagnolo riesce spericolatamente a mettere alla berlina con fantasia ed ironia la fallacia dei sentimenti religiosi comuni e degli stereotipi che ne conseguono.





7 - Il fascino discreto della borghesia (Le charme discret de la bourgeoisie), Francia/Italia/Spagna, 1972.
Commedia surreale, destrutturata, iconoclasta, ironica e cinica, che prende di mira la società borghese moderna. Considerato dalla critica il miglior film della sua produzione "moderna" in realtà non mi ha mai convinto del tutto, ecco perché si trova solo alla posizione numero 7.






8 - Quell'oscuro oggetto del desiderio (Cet obscur obuet du desir), Francia, 1977.
Ambiguo ed affascinante film che racconta l'ossessione di un uomo (Fernando Rey) per una donna, Conchita, interpretata bizzarramente da due attrici diversissime tra loro (Caroline Bouquet e Angela Molina). Pur essendo un'opera non centrata al cento per cento, rimane curiosa ed interessante. 



9 - L'age d'or, Francia, 1930.
Seguito ideale di "Un chien andalou" il film che creò maggior scandalo nella carriera di Bunuel, sotto il velo surrealista si nasconde infatti un attacco al potere ed allo status quo che all'epoca non fu per nulla accettato, tanto che stato, chiesa e conservatori si ribellarono proibendo il film ed addirittura incendiando il cinema di Parigi dove veniva proiettato.






10 - Adolescenza torbida (Susana), Messico, 1951.
Altro interessante film del periodo messicano, che vede protagonista la Susana del titolo originale, che fuggita dal riformatorio, seduce tutti gli uomini della casa di campagna dove cerca rifugio. Meno surreale e più tradizionale nella messa in scena, Bunuel non rinuncia pero al suo spirito provacatorio e sfrontato.

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